Cos’è l’amianto?
Info sull’amianto o asbesto:
l’amianto è un insieme di minerali del gruppo dei silicati, appartenente alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. I minerali che sono classificati dalla normativa italiana come amianti sono
- crisotilo (amianto bianco)
Mg3Si2O5(OH)4
Dal greco: fibra d’oro
- amosite (amianto bruno)
(Mg,Fe)7Si8O22(OH)2
Acronimo di “Asbestos Mines of South Africa”
Nome commerciale dei minerali grunerite e cummingtonite
- crocidolite (amianto blu)
Na2Fe2+3Fe3+2Si8O22(OH)2 Dal greco: fiocco di lana
Varietà fibrosa del minerale riebecki
- tremolite
Ca2Mg5Si8O22(oh)2
Dal nome della Val Tremola in Svizzer
- antofillite (Mg,Fe)7Si8O22(OH)2
Dal greco: garofano
- actinolite
- Ca2(Mg,Fe)5Si8O22(OH)2
Dal greco: pietra raggiante
Nel nostro paese l’utilizzazione del crisotilo ha rappresentato il 75% della utilizzazione totale di amianto ed il 75% di tutto l’amianto usato è stato impiegato nel settore edilizio e delle costruzioni (fibrocemento).
Fibre di amianto sono state utilizzate nella produzione di una vasta gamma di prodotti tra i quali, soprattutto, i prodotti per l’edilizia: canne fumarie, serbatoi lastre, ed i più svariati manufatti pensabili.
I dati relativi all’utilizzo di amianto in Italia negli anni dal 1980 al 1990 indicavano che il 72% dell’amianto veniva impiegato proprio per i prodotti in amianto-cemento, tra i quali in prevalenza le lastre per coperture, i tubi, le condotte e le canalizzazioni.
Nel fibrocemento, si determinava una miscela della giusta plasticità e consistenza ad umido cosi da consentire la formazione di lastre ondulate e tubi.
Il contenuto di crisotilo era generalmente dal 12% al 16% con piccole percentuali di anfiboli (crocidolite) per favorire la filtrazione, dispersione e rinforzo.
L’utilizzazione di fibre di amianto per materiali di attrito (freni) impegnava all’epoca il 10% dell’amianto consumato.
Per carte e cartoni veniva utilizzato circa il 3% delle fibre minerali naturali
Altro 3% nel confezionamento e nella produzione di materiali plastici
Ancora il 3% per la fabbricazione dei tessuti.
Infine, il 9% dell’amianto consumato in Italia veniva utilizzato per la produzione di altri tipi di manufatti.
La sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua nocività per la salute ha portato a vietarne l’uso in Italia con la legge 257/1992. Le polveri di amianto, respirate, provocano l’asbestosi alla quale possono associarsi tumori delle pleure, ovvero il mesotelioma della pleura, e dei bronchi, inguaribili e mortali.
Perché fa male?
Oltre a tutti i nomi e le formule la cosa più importante da tenere a mente è che l’amianto è un agente cancerogeno. Particolarmente nocivo per la salute, anche detto “eternit”, una miscela di amianto e cemento particolarmente friabile e quindi soggetta a danneggiamento o frantumazione. I rischi maggiori sono legati alla presenza delle fibre nell’aria.
Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio, al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell’aria non è pericolosa: l’inalazione di una sola fibra può causare il mesotelioma e altre patologie mortali.
Si lega facilmente con materiali da costruzione e con alcuni polimeri. Perciò l’amianto è un minerale praticamente indistruttibile, non infiammabile, molto resistente all’attacco degli acidi, flessibile, resistente alla trazione, dotato di buone capacità assorbenti, facilmente friabile.
L’amianto era utilizzato per la coibentazione di edifici, tetti, navi (ad esempio le portaerei classe Clemenceau), treni, come materiale d’edilizia (tegole, pavimenti, tubazioni, vernici), nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. È un materiale molto comune in natura. L’asbestosi insieme alla silicosi è la malattia per la quale l’INAIL ha riconosciuto e paga il maggior numero di indennità di invalidità.
La Spezia è da venti anni la città italiana con il più alto tasso di morti per mesotelioma pleurico (cancro correlato con l’amianto).
Ai fini della responsabilità generale sul pericolo amianto, compete un obbligo di gestione del rischio a tutti i proprietari di immobili ed impianti con amianto (anche cemento amianto) in quanto responsabili di eventuali danni causati alla collettività dalla dispersione di fibre di amianto.
Si consiglia ai soggetti che utilizzano immobili con presenza di amianto e che hanno dei dipendente e/o agli amministratori di immobili di attivarsi perlomeno con una valutazione sullo stato di pericolosità dei manufatti di cemento amianto.
In particolare ricordiamo che per l’amianto friabile compete l’obbligo di comunicarne, se è attivato il censimento a livello regionale, la presenza ai Dipartimenti di Prevenzione e di attuare una serie di azioni in tempi brevi che consentano di accedere e di stazionare nei locali in sicurezza.